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Siamo partite in quarta con la creazione del sito che alla fine non avevo mai raccontato la nostra storia per esteso.

 

Bhe Io sono Giovanna e sono una mamma di Cuore dall’estate del 2014. Mettetevi comodi è una lunga storia ……

 

Ma cominciamo dal principio. Io e mio marito ci siamo conosciuti nel 2007, io vivevo da sola da molto tempo ed ero da poco rientrata in Italia, lui viveva ancora con mamma e papà, tutto è successo alla velocità della luce e questo per noi rimarrà una costante. Dopo pochi mesi siamo andati a convivere, e nel 2009 abbiamo comprato cosa. Nel 2010 abbiamo pensato che forse un pargoletto ci sarebbe stato bene nel nostro quadretto famigliare. Premetto che entrambi veniamo da famigli non dico numerose ma decisamente “ingombranti” zii cugini, amici fanno letteralmente parte della famiglia e spesso ci è stato chiesto se non vivessimo in una comune (il che non si allontanava molto dalla realtà). Ma questo è solo per farvi capire che tipi stani siamo.

Ma torniamo a noi, dopo qualche mese di “tentativi” dove io ero arrivata a contare i giorni e far fare le corse a casa per tentare il concepimento ho avuto la sensazione di non  poter aver figli di pancia, non avevo un documento che lo attestasse era solo nella mia testa. La cosa positiva è che la vivevo serenamente. Ci siamo fermati e abbiamo parlato tra noi decidendo di non insistere con fecondazioni assistite o stimolazioni forse è destino, i nostri bimbi sono da qualche parte nel mondo.

 

Però per adottare dovevamo sposarci e questo era più complicato che avere figli di pancia ne io ne mio marito eravamo fatti per il matrimonio. Così senza tanto pensarci, alla velocità della luce (come dicevo una ricorrente) in un mese abbiamo organizzato le nozze, ci siamo divertiti un mondo, due settimane per fissare la data trovare la location comprare l’abito e le bomboniere e nell’estate del 2011 il grande giorno. Via il dente via il dolore.

Quell’anno però è venuto a mancare mio suocero e così la nostra attenzione è stata presa da altri avvenimenti. Nel 2012 abbiamo deciso di cominciare il percorso adottivo e siamo andati a parlare con l’equipe adozioni della nostra zona.

 

Entro fine anno avevamo già fatto gli incontri di gruppo depositato la domanda presso il Tribunale per i minori di riferimento, affrontato lo studio di coppia con la nostra emblematica rilassatezza e e ottenuta l’idoneità, il tutto affrontando ogni step con la massima serenità e con l’ironia che fa parte di noi.

 

Appena avuto il documento in mano lo abbiamo inoltrato ad altri 8 tribunali in Italia e a gennaio 2014 abbiamo dato mandato all’Ente per il deposito della nostra richiesta in Brasile.

Da tutto questo era nata la nostra forte convinzione di volere due fratelli (o sorelle), e il Brasile è quindi stata una scelta “obbligata” solo li ci potevano “garantire” la coppia.

 

Preparati i documenti ed inviati in Brasile ci siamo messi nell’ottica dell’attesa, continuando la nostra vita, casa, lavoro (che stranamente in quel periodo andava molto bene) vacanze etc…  L’ente, nel frattempo organizzava incontri di gruppo e ci preparava a quello che sarebbe potuto essere, il Brasile di norma non è semplice come stato i minori rimangono lungo tempo per strada o nelle case famiglia e arrivano all’adozione già grandicelli, ci hanno preparato a gestire storie di abusi e violenza eravamo veramente pronti a tutto (tutto ciò a cui ti puoi preparare).

All’improvviso a giugno una telefonata, Luca (mio marito) mi chiama per dirmi che il Tribunale (uno degli 8 a cui avevamo mandato la domanda) ci vuole vedere per un possibile abbinamento, dobbiamo andare a luglio …. COSAAAAAA un mese di attesa??? Senza sapere niente di niente … AIUTOOOOOO

 

Ho vissuto in stand by per un mese, ho navigato in rete su ogni sito e forum possibile ed immaginabile ho sognato ho avuto l’ansia ho urlato … ma non potevo fare altro che aspettare.

Pochi giorni prima dell’incontro in un forum ho trovato una mamma in attesa che era stata convocata allo stesso giorno stessa ora, mi è stato utile, solo lei poteva capire esattamente quello che provavo. Ci siamo scritte e telefonate ogni giorno e ci siamo trovate fuori dal Tribunale la mattina del grande incontro.

 

Eravamo 7 coppie, abbiamo atteso in corridoio per un tempo che non saprei dire, ci siamo raccontati e abbiamo fatto supposizioni, poi tutti insieme siamo entrati e il giudice e altre due persone indefinite ci hanno presentato il “caso” si trattava di due sorelle la maggiore in età prescolare, sane serene e con rischio giuridico, a detta del giudice, basso! Nel raccontarci la loro storia io e Luca le abbiamo sentite già nostre solo quelle poche parole e le vedevamo già scorrazzare per casa.

 

Ci hanno dato 10 minuti e poi una coppia alla volta siamo rientrati per fare eventuali domande. Eravamo stranamente sereni come se fosse stata la cosa più naturale del mondo. A tutti il giudice aveva detto che la maggiore ricordava bene la mamma bio e che avrebbe potuto fare paragoni ed avere difficoltà con la “nuova” mamma.

 

Era un venerdì e ci hanno lasciati andare a casa per il week end dicendo di pensarci su. Lunedì avremmo dovuto mandare una mail confermando o meno la nostra disponibilità.

Fuori dal tribunale abbiamo aspettato le altre coppie, nessuna oltre alla mia nuova amica, si è fermata. Noi quattro ci siamo fermati abbiamo detto ad alta voce quello che da ore ci girava nella testa poi ci siamo salutati.

 

Io e Luca in macchina abbiamo chiamato tutti, nonne zii fratelli e l’Ente che ci seguiva per il Brasile. Non abbiamo fatto in tempo ad arrivare a casa che io avevo già scritto la mail ma aspettai e sabato per inviarla. Scrissi:

 

Gentile dott.ssa XXXXXX

faccio seguito al nostro incontro di ieri per confermare la nostra massima disponibilità all'abbinamento delle due bimbe.

In realtà eravamo già certi venerdì ma ci é sembrato giusto pensarci a mente fredda.

Il tempo ha solo confermato le nostre prime impressioni, sappiamo che non sarà facile che ci metteranno alla prova (sopratutto me) ma siamo anche certi che tutto il percorso fatto fino a qui è tutte le esperienze che abbiamo fatto e condiviso ci aiuteranno ad affrontare i momenti più difficili.

Quindi ora speriamo solo Lei possa accogliere la nostra disponibilità e che il telefono suoni presto con buone notizie!

Ancora grazie per la Sua disponibilità”

 

Da li ancora attesa … che snervante … avevo il telefono in mano notte e giorno e poi mercoledì la telefonata. Lo ricordo come se fosse ieri, se ne ricordano anche i miei colleghi! Ho tirato un urlo, ho cominciato a piangere e correvo per il corridoio ripetendo solo GRAZIE GRAZIE GRAZIE  e SONO DIVENTATA MAMMA!!!!.

 

Mi disse che ci sarebbe voluto del tempo che dovevano preparare le bambine che i servizi ci avrebbero chiamati per organizzare degli incontri che forse per Natale sarebbero venute a casa! Nataleeeeee???? Non era nemmeno agosto ….

Con il cuore in pace ci mettemmo a preparare casa e aspettare ANCORA .. decidemmo di andare in ferie forse le ultime da coppietta … Era agosto, eravamo in barca e il telefono squillò … “Salve potete venire tra due giorni a vedere le bambine preparatevi per rimanere in zona per due settimane poi andrete tutti a casa insieme” COSAAAAAA due settimane ma avevano detto tre mesi … o mio Dio non sono pronta!

 

Siamo corsi a casa praticamente ancora con il salso addosso abbiamo fatto le valige e … dove dobbiamo andare? Non ci hanno detto dove dobbiamo andare !!! Solo l’uscita dell’autostrada! dove andremo a dormire per 2 settimane? Così per non avere dubbi abbiamo caricato la tenda da campeggio in macchina e siamo partiti.

Era il 13 agosto del 2014 pioveva a dirotto, faceva freddo e noi siamo arrivati all’appuntamento con due ore di anticipo e senza la ben che minima idea di dove andare. Non avevamo nemmeno il numero di telefono di chi doveva venire a prenderci. Alla fine giuro ho rimosso tutto e ricordo solo noi due seduti in un ufficetto con un’anziana signora chi raccontava la storia delle nostre figlie, e io pensavo si va bhe ora me le fai vedere????

 

Poi ci siamo alzati e ci hanno messo davanti ad una porta, abbiamo bussato, mi tremavano le gambe, tenevo la mano di mio marito e con l’altra la maniglia, ho aperto la porta e in un lungo corridoio illuminato ho visto due occhi enormi e marroni che mi guardavano e un’ombra scappare via sotto il tavolo. Siamo entrati e siamo stati al gioco .. dove sono le piccole stelle? Dove si sono nascoste??? Cucuuuuu altro black out e poi ancora una manina che prende la mia mano e mi porta in fondo al corridoio .. “vieni ti faccio vedere a mia camera” … altro black out e sono nuovamente in salotto seduta sul divano con la piccola che in piedi davanti la cucinetta mi dice “ giochiamo alla famiglia?” altro black out e sono sul tavolo con la piccola in braccio e Luca seduto di fronte a me con la grande che giochiamo a domino, le pedine erano delle coccinelle e dovevi contare i puntini neri sulla schiena per abbinarli .. era uscito il sole non pioveva più almeno non su di noi.

Sono passate le due settimane, ogni giorno andavamo da loro ogni giorno un po di più, prima la mattina poi il pomeriggio poi per pranzo poi per cena poi un week end a casa poi ancora qualche giorno e intanto il nostro rapporto diventava sempre più forte, mi chiamavano mamma Giovanna, Luca era Luca ma durò poco. Anche lui prese presto il nome di Papino.

Sembrava fossero sempre state con noi, tanto che mi dava fastidio doverle riportare in comunità e quando eravamo li anche loro sembravano confuse, chi era il loro riferimento?

Ma passarono veloci quei gironi e presto fummo tutti a casa.

Il resto è storia che ancora si sta scrivendo con i vari capitoli:

  • Mi racconti la mia storia?

  • Ti metto alla prova vediamo se resisti!

  • Fine del rischio giuridico WWW

  • La mamma della mia amica potrebbe essere la mia mamma?

  • Etc etc …

So solo che ancora non è arrivato il momento in cui la grande mi respinge, forse arriverà forse no ma se arrivasse sono qui, sono pronta, sono la sua mamma.

Forse per raccontare tutto non basterebbe un libro ma è anche per questo che è nato heartfamilyit per condividere quindi se vate domande sapete dove contattarmi ….

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