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Credo che sia fondamentale iniziare dalla scelta del Paese .. per cui eccomi qui ..

 

Hai ottenuto finalmente il tanto sospirato decreto d’idoneità all’adozione internazionale e ora??? Se fino adesso è andato tutto liscio ora inizia la scelta del Paese da dove accoglierai tuo figlio e soprattutto la scelta dell’Ente che accompagnerà la vostra famiglia in questo progetto di vita. Dovrai fidarti di persone sconosciute che dovranno seguirti, sostenerti e accompagnarti nel momento più bello per una coppia ... il diventare una famiglia!

 

Quante volte mi sono trovata davanti a coppie totalmente spaesate con questo importantissimo pezzo di carta in mano senza nemmeno sapere come poterlo “spendere” … con questo articolo spero di poter dare a voi coppie delle “dritte” sulla ricerca del Paese e dell’Ente.

 

Ricordatevi che il decreto d’idoneità ha validità un anno dalla data di relata notifica (ovvero del giorno in cui siete andati a ritirarlo o avete firmato al postino quella busta verde). Entro un anno dovrete aver conferito incarico ad un Ente … credetemi che un anno VOLA!!!

Spesso molti Enti, per la specificità di alcuni Paesi stranieri con la quale lavorano, non accettano la relata notifica ma bensì la data del “Così deciso in ….. il ….” scritto a computer alla fine del decreto.

Quindi prendetevi tutto il tempo che vi serve ma … non troppo!

 

Se siete arrivati fino a qui il vostro volere una famiglia è forte, per cui non affliggetevi e non buttate via il decreto ma proseguite imperterriti finché non avrete trovato la vostra strada (entro un anno ovviamente).. ci sono così tanti bambini che hanno bisogno di una famiglia per cui FORZA E CORAGGIO!!

 

Innanzitutto la cosa fondamentale è: SEDERSI E PARLARE TRA VOI (Marito E Moglie)!

Ora è arrivato il momento in cui questo progetto sta diventando concreto … dovete sedervi e INSIEME porvi dei limiti rispetto al bambino che volete accogliere. Questo cosa vuol dire? Vuol dire che non potete accogliere qualsiasi bambino di qualsiasi età e condizione di salute (fisica, mentale o psicologica che sia); ogni coppia ha dei limiti che non è giusto superare, ma ovviamente questi devono rientrare nella realtà dell’adozione internazionale, è assurdo decidere di affrontare questo percorso per volere un neonato sano che provenga da una famiglia sana e non disagiata.

Proprio per questo è opportuno che comprendiate bene i vostri limiti e, solo dopo averlo fatto, possiate indirizzarvi verso un determinato Paese … è vero che l’adozione internazionale vuol dire accogliere un minore nel suo supremo interesse e volergli dare una famiglia che possa prendersi cura di lui, ma è fondamentale che vi siate posti dei limiti perché l’adozione sia il più cosciente possibile e con meno rischi possibili soprattutto per quel bambino che verrà accolto.

Dopo averne parlato tra voi saprete ancora esattamente che bambino vorreste accogliere ma, almeno, sarete d’accordo su quali “paletti” porre e a cosa siete veramente disposti per poterlo/a accoglierlo al meglio.

 

 

Quindi inizia la ricerca del Paese da dove vorreste accogliere il vostro piccolo … prendete una cartina e pensate da quale zona avreste desiderio di accoglierlo e da lì iniziate ad informarvi circa le possibilità concrete di adozione.

 

Come farlo? Dovete cercare e contattare Enti che siano autorizzati dalla Commissione per le Adozioni Internazionali ad operare su quel Paese e successivamente siano stati accreditati (se il Paese lo richiede) dall’Autorità locale, fondamentale inoltre è che siano operativi e abbia negli ultimi 2 anni concluso adozioni internazionali. Se siete abbastanza ferrati potreste anche verificare sul sito dell’Autorità estera le adozioni concluse negli ultimi 2 anni da altri Stati (meglio se Europei), in questo modo è possibile verificare che il Paese non sia fermo o bloccato.

 

Non intestarditevi troppo su quel Paese, se non è operativo non vale la pena perdere tempo aspettando e sperando dei dei segnali di ripresa … nel mondo delle adozioni i segnali hanno tempi molto lunghi ad arrivare.

 

E’ importante che conosciate le particolari caratteristiche che il Paese impone alle coppie che intendono adottarvi, ad esempio spesso richiedono un tot anni di matrimonio, altri l’età dei coniugi abbinata a quella dei bambini, altri ancora il reddito e la situazione economica, ecc.. La maggior parte dei Paesi richiede uno stato di salute adeguato a prendersi cura di un minore, difficilmente troverete un Paese che accetti coppie con patologie importanti in corso.

Se vedete che non rientrate in determinate caratteristiche è inutile aspettare di rientrarvi, cambiate Paese!! In quel lasso di tempo la procedura può cambiare, può bloccarsi, ecc.. quindi come dicevo prima non incaponitevi!

 

Ogni Paese ha tempistiche diverse per la proposta di abbinamento e per la conclusione della procedura. Oggi, per com’è la situazione generale dei Paesi di adozione, è difficile pensare che una coppia possa attendere per una proposta di abbinamento meno di un anno/anno e mezzo (periodo che, attenzione, parte dal deposito dei documenti e non dal conferimento dell’incarico all’Ente) questo periodo può essere più breve nel caso l’ente lavori anche con bambini sopra i 6 anni o special needs quindi con patologie più o meno gravi.

 

Negli ultimi anni i Tribunali per i Minorenni, tra cui quello di Venezia, stanno inserendo nei decreti dei limiti specifici al riguardo dell’età del bambino (ad esempio “entro 6 anni al momento della proposta di abbinamento”), anche il Tribunale di Roma impone limiti precisi, specificando, addirittura, l’anno di nascita. Questa prassi evita alle coppie di ampliare le loro disponibilità con lo scopo di far riflettere sulle specifiche esigenze ed impegno che richiede un bambino che viene adottato da “grandicello”.

 

Tenete conto quindi che la vostra adozione avrà sicuramente un decorso mediamente lungo, diffidate da chi vi dice che sarete a casa con il bambino in meno di un anno … sono ormai passati i tempi in cui le adozioni avevano procedure così brevi. Poi non sono io che vogliamo minare la vostra speranza che deve sempre esserci. Mai dire mai!

Il destino magari vuole che vi incontriate con quel piccolo in quel determinato momento ed ecco che sarete a casa più velocemente.

D’altro canto il mio consiglio è quello di non ostinarvi su Paesi con tempi d’attesa molto lunghi (4/5 anni) perché i cambiamenti sono repentini sia nel Paese che nella vostra coppia e in questo lasso di tempo tutto può cambiare.

 

Il passaparola di amici, conoscenti, amici di amici, è sempre utile ma … ogni adozione è a se, ogni storia è a se! Non andate per forza ad adottare in quel Paese e con quell’Ente solo perché amici lo hanno fatto e si sono trovati benissimo … l’adozione è in continuo mutamento, i Paesi e le loro procedure cambiano così come gli Enti. Quindi cercate il Paese che vi è più affine e l’Ente che vi ha dato più fiducia ed è stato più concreto e realistico sulle positività e negatività del Paese.

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