Bene la festa della mamma è passata anche quest’anno e, diciamocelo, non per tutte è sempre una gioia.
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C’è chi è in attesa, per quanto continui a ripetersi “i miei figli sono da qualche parte nel mondo”, questa giornata non è così allegra, poi ci sono quelle mamme che, invece, hanno bigliettini colorati, torte, regalini, fiori e mille baci e poi ci sono quelle, come me, che hanno due figlie che si sono totalmente dimenticate della festa della mamma, che non hanno un papà premuroso che giorni in anticipo pompano i figli spronando i nani a produrre grandi opere d’arte e le figlie, prese alla sprovvista, con sorriso furbo promettono … “mamma quest’anno per la tua festa non ti ho fatto regali ma ti prometto che studierò!” allora lì, in quel momento preciso, pensi “bhe sono proprio fortunata”.
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Ma il giorno della festa della mamma è lungo, in 24 ore ne possono succederne di cose come, ad esempio scoprire della chat di whatapp che tua figlia, si la stessa figlia che ti ha promesso studio eterno, ha 10 problemi di geometria da risolvere, una pagina di informatica da ripetere, e ultimo, ma non meno importante, una verifica (programmata con una settimana di anticipo) di geografia da preparare.
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Bhe la festa della mamma in quel momento preciso per me ha cambiato significato e ha preso più le sembianze della festa di Woodstock, per il fumo che mi usciva dalle orecchie potevo sembrare un treno in corsa negli anni 20, le mani mi prudevano così forte che potevano competere con quelle di un tamburellista. I buoni propositi di quell’angelo sono durati meno di un gatto in tangenziale e io mi sono sentita malissimo.
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Chiusa in camera ho pianto, si ho pianto lo ammetto, mi sono posta mille domande: dove sbaglio? Come posso farle capire? Possibile che le mie parole per lei non abbiamo alcun significato? E ancora … ma mi piglia per il c…o? e si ogni tanto ci sta! E si, lo so, ha solo 9 anni e si, lo so, tanti (se non tutti) i bambini di 9 anni hanno la testa sulle nuvole, sono svogliati, e si, lo so, siamo a maggio, la scuola sta per finire e sono stanchi ma io non chiedevo molto volevo solo la mia festa della mamma quella che ho aspettato desiderato sognato per anni.
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E’ lunedì, la festa della mamma, grazie a Dio, è finita e io mi sveglio mi avvicino al letto delle mie figlie, le guardo dormire e penso … cosa potrei volere di più? Sono loro il mio regalo e ad ogni loro abbraccio, ogni sorriso fa di ogni giorno la mia personale festa della mamma.
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