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Tra la porta e lo stipite

ovvero: il codice fiscale ed il congedo di maternità nel rischio giuridico

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Tutto inizia il giorno in cui ti chiama il tribunale. Passi giorni di delirio, conosci finalmente tuo figlio ed ecco l'agognato giorno in cui viene a casa con te.

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Niente di più bello, passi ore a guardarlo, lo coccoli e pensi che starete finalmente insieme tutto il giorno grazie al congedo obbligatorio... Giusto!!! il congedo. Facciamo subito la richiesta: www.inps.it, sezione tutti i servizi, maternità... Inizi a compilare la domanda ed arrivi al campo "codice fiscale del minore per cui si richiede".

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Oh bella, il codice fiscale. E chi ce l'ha? Ed anche se ce l'avessimo, possiamo usarlo?

Lo calcoliamo? Ma anche no, siamo in regime di rischio giuridico, il cognome anagrafico è meglio non usarlo...

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E quindi????

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Ok, non saremo di certo i primi in questa situazione. Chiamiamo l'INPS, loro sapranno! 

Ma per il Call Center INPS, trattandosi di un caso particolare, conviene rivolgersi ad un CAF.

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Al CAF fanno dei tentativi sostanzialmente identici a quelli che hai già fatto tu a casa e si piantano (ovviamente) allo stesso punto cruciale.

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- "Mi lasci i documenti, vedo cosa si può fare"

Nella tua testa rimbomba "rischio giuridico rischio giuridico"

- "Ma... veramente... non so se posso lasciarli a terzi..."

- "Non si preoccupi, guardi che io qui ho il segreto d'ufficio sa? Vado a fare due fotocopie". Torna, ti restituisce i documenti e... "ci sentiamo nei prossimi giorni".

- "Scusi, mi manca la nota dei servizi sociali..."- "Ops, l'ho dimenticata nel fotocopiatore" (e speriamo che anche lui abbia la funzione segreto d'ufficio!)

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Alcuni giorni dopo ti richiamano. Non sono riusciti a risolvere il problema sulla piattaforma informatica ma probabilmente, parlando con il direttore della sede territoriale INPS, i documenti si potranno inoltrare cartaceamente bypassando la questione codice fiscale.

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Sede INPS:

- "scusi, avrei per favore la necessità di parlare con il direttore, può ricevermi o devo fissare un appunta..."

- "E perché vuole il direttore?"

- "Mi è stato indicato dal CAF per risolvere un problema..."

- "Quale problema?" (alla faccia della privacy del corridoio, eh?)

- "Maternità per un affido a rischio giuridico"

- "Il direttore non c'è!"  ...e fa per chiuderti la porta in faccia.

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E' in questi momenti che l'educazione si rannicchia piccola piccola in un angolino ed esce fuori la mamma-ramba: piede ben piazzato fra la porta e lo stipite per impedirle di chiuderla, sguardo fisso negli occhi, tono secco e deciso:

- "Ok, adesso non c'è. Quando lo trovo e cosa devo fare per parlargli?"

- "Oggi è nell'altra sede, provi lì".

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Ok, rimani cafona ma almeno l'informazione me l'hai scucita! Purtroppo è sufficiente un solo dipendente pubblico per danneggiare il lavoro di tanti che ogni giorno cercano, a dispetto della burocrazia in cui sono immersi, di aiutare i cittadini.

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Ad ogni modo, 10 chilometri più a est, nell'altra sede, il direttore non è dotato delle spiccate doti di gentilezza inversa manifestate dalla sua collaboratrice. Ti riceve e ti spiega però che per l'INPS il codice fiscale è elemento imprescindibile e che conviene provare a chiedere all'Agenzia delle Entrate.

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Altrettanto fortunatamente anche all'Agenzia delle Entrate trovi due persone disponibili che si impegnano per trovare una soluzione, contattando altre sedi ed accettando l'invio dei documenti solo via mail per predisporre la pratica.

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E così, alla fine di due mesi e mezzo di peripezie, devi solamente andare alla sede dell'Agenzia delle Entrate dove ti rilasciano un foglio con sopra scritto: "Certificato di attribuzione del codice fiscale. Nome: A, Cognome: B, Codice fiscale: AXX BXX 15V23 Z235W".

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A colei che ha risolto il problema chiedi anche se puoi dare all'equipe adozioni il suo recapito diretto così che, eventuali futuri genitori che si trovassero nella medesima situazione, possano risolvere più velocemente. "Non preoccupatevi - ti risponde - ho già informato tutti i colleghi allo sportello per cui in futuro, almeno qui nella sede di Marghera, la prassi è definita".

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L'unica accortezza sarà quella, una volta completato l'iter supercalifragilistiburocraticoso che porterà al cambio del cognome, di rivolgersi alla stessa sede (ancor meglio direi alle stesse persone) dell'Agenzia delle Entrate per la sostituzione di questo provvisorio con quello definitivo.

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Non abbiamo avuto la necessità (e speriamo di non averla) di utilizzarlo per accessi ai servizi sanitari ma essendo inserito nel database nazionale dovrebbe essere riconosciuto da tutte le strutture che lo utilizzano come informazione chiave.

 

Riepilogando quindi:

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  • fare una copia del decreto del tribunale nascondendo nome e cognome ma lasciando visibili le iniziali (meglio una fotocopia mascherata piuttosto della semplice cancellazione con un pennarello)

  • fare una copia dell'eventuale nota rilasciata dai servizi sociali relativamente alla collocazione presso di voi. Questa nota avrà già la sola indicazione delle iniziali e della data di ingresso in famiglia

  • recarsi all'Agenzia delle Entrate per richiedere l'emissione del codice fiscale

  • nel caso la sede di riferimento non avesse mai gestito un caso simile chiedere che contattino la sede di Venezia-Marghera per confrontarsi sulle procedure seguite

  • dopo il cambio del cognome recarsi nuovamente alla sede dell'Agenzia delle Entrate per il rilascio del codice definitivo e l'aggancio con il provvisorio

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Tutto qua. Serviva rambo?

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