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Cara Mamma di un figlio adottivi,

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ti ho incontrata per strada, ti ho incontrata a scuola di mio figlio, ti ho incontrata on line, ti ho incontrata apposta, o forse ti ho incontrata per caso.

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Non importa com’è successo, ti ho riconosciuta immediatamente, ho riconosciuto la tua determinazione, la grinta, la lotta. Perché tutto quello che hai è una tua decisione e nulla di ciò che hai è stato facile.

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Sei quel tipo di persona che fa accadere le cose. Dopo tutto tu hai fatto in modo che tutto accadesse.

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Forse hai pregato per questo, forse hai convinto tuo marito che era la cosa giusta da fare. Forse le persone intorno a te ti hanno detto di essere felice con quello che già avevi. Forse qualcuno ti ha semplicemente detto che non era cosa, che non era destino tu avessi un figlio, quel figlio a cui ora tu sposti delicatamente i capelli dalla fronte. Forse qualcuno ti ha messo in guardia su quello che è successo al cugino di un amico di un vicino di casa. Forse li hai ignorati.

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Forse lo hai programmato per anni. Forse un’opportunità ti è capitata tra le mani. Forse hai usato i risparmi di una vita per questo. Forse non è stata la tua prima scelta o forse si!

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Indipendentemente, io ti conosco e vedo come tutto questo te lo tieni stretto, a volte troppo, ma noi mamme questo facciamo. No?

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Lo so quanti libri hai letto sull'argomento. Quelli su come addormentare i bambini, o quello “ciuccio si o ciuccio no” e si anche quelli sull'attaccamento, storie e condivisioni di altri figlio adottivi, viaggi di ritorno e ricerca delle origini…

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So di tutti i controlli che avete dovuto fare, controllo dei crediti, la famiglia, la casa, mancava poco e vi prendevano pure le impronte digitali. Conosco la frustrazione delle carte e i documenti che sembrano non finire mai,  la burocrazia ah la burocrazia, le ore passate in coda negli uffici del comune e in quelli del tribunale … So che però non hai mai perso di vista ciò che volevi.

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So della chiamata per l’abbinamento, lo scombussolamento la paura e la felicità, perché certe cosa sembrano quasi piovute dal cielo ... ma questo lo sai.

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Forse lo avevi detto a tua madre o a poche persone a te vicino, forse lo hai urlato al mondo, forse ti sei permessa di comprare qualche vestitino e, si lo so, hai guardato on line le camerette per bambini i seggiolini e una copertina che hai comprato e abbracciato ogni sera nell'attesa.

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So di quando sono venuti a vedere la tua casa, di come ti sei rovinate le mani per pulirla e tirarla a lucido per quella visita, so che hai comprato il caffè migliore hai forse fatto anche una torta e ti sei risistemata il trucco aspettando che gli assistenti sociali suonassero alla porta.

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So anche degli incontri che a quello sono susseguiti, quando non hai dormito la notte e quando tuo figlio è arrivato e tu ogni tanto perdevi la pazienza e la casa, quando hai aperto ai servizi sociali, non era più così ordinata e pulita, volevi far vedere che era tutto sotto controllo anche se eri tornata al lavoro, avevi le occhiaie e no non avevi proprio tutto sotto controllo.

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Ti ho anche vista prima quando eri in un città che non conoscevi, prendendoti mesi di permesso, eri in un albergo che non era un gran che, facendo una gran fatica per dimostrare che tutto ciò che volevi era offrire il tuo amore ad un piccoletto che era spaesato e spaventato forse anche più di te. Aspettando, sperando, pregando di tornare presto a casa tutti insieme.

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Ti ho vista quelle volte che un piccolo dubbio ti ha attraversato la mente, quando eri ancora in attesa e vedevi il tuo vicino di casa con il passeggino, ti chiedevi se saresti stata in grado di dare tutto il tuo amore ad una creatura, leggevo nella tua espressione che non eri certa di poterti concedere completamente. E poi … hai preso tuo figlio in braccio per la prima volta, ti ha sorriso, ti ha preso la mano con le sue piccole manine e hai sentito il suo cuore battere dentro al tuo.

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Conosco quella sensazione, quel miracolo quella sensazione di beatitudine.

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So anche di quando siete tornati, davanti al giudice, il giorno della firma, le ultime formalità, il senso di sollievo, la gioia. Quel sospiro che nemmeno tu sapevi di trattenere da mesi e mesi.

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Ti ho vista preoccupata, quando da piccolo tuo figlio ha portato a casa da scuola un albero genealogico o la richiesta delle maestre delle foto della pancia per far capire ai bambini il tempo che passa. So che ti eri preoccupata, perché non si può proteggere i nostri figli da tutto ma almeno tu lo hai protetto insegnandoli l’importanza delle differenze in un mondo che guarda solo alle similitudini.

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Ti ho vista dal pediatra, compilare la storia medica di tuo figlio lasciando un sacco di spazzi bianchi e inserendo punti di domanda qua e la sperando non ne nascesse un problema poi.

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Ti ho vista rispondere ad ogni sorta di domanda che ha a che fare con, perché? Come? Quando? E soprattutto perché è successo? E poi ti ho vista preoccupata nella prospettiva di trovarti anni e anni dopo, quando tuo figlio ti avrebbe chiesto di incontrare la sua mamma di pancia, pronta a condividerlo con perfetti sconosciuti, che avevano il suo naso, i sui occhi, persone che forse lo avrebbero amato perché comunque era stato parte di loro.

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Ti ho vista pronta ad abbracciarlo la sera di quegli incontri, confuso e stanco come un cucciolo che vuole solo rintanarsi e mettere la testa sotto un cuscino.

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Ti ho vista anche aspettare il momento in cui sarebbe arrivata la fatitica frase “Tu non sei la mia vera mamma” e ho visto il tuo sorriso nascere leggero quando finalmente è arrivata, sei rimasta calma e amorevole come sempre finché non ti sei chiusa in bagno e hai iniziato a piangere coprendo i singhiozzi con il rumore della doccia.

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Ti ho vista piangere quando qualcuno ti ha detto che tuo figlio è fortunato ad averti. Perché tu sai con tutto il cuore che è l’esatto contrario.

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Ma più di tutto, voglio che tu sappia che ti ho vista attraverso gli occhi di tuo figlio. E anche se non vedrai mai il tuo riflesso in essi vedrai qualcosa che vale almeno tanto quanto, si perché vedrai il riflesso del tuo eterno e inarrestabile amore per quella piccola persona che è cresciuta nel tuo cuore e che sai che perderla sarebbe come perdere te stessa.

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