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Ho “conosciuto” Alessandro su Facebook, ho letto i suoi post e mi hanno subito colpito, un post in particolare mi ha spinto a contattarlo, volevo condividere un suo pensiero con tutti gli amici di Heartfamily. Il post diceva: “Il papà adottivo è quello che va a pescare le risorse anche sulla Luna. E te le regala.”

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Da questo scambio di messaggi ho scoperto che Alessandro è un grande papà di cuore e che ha lo spirito di Heartfamily, Condivisione!!! tanto che della Sua – Loro storia ha scritto un libro.

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Io ancora il libro non lo ho letto, sono onesta, ma mi è piaciuta l’idea di intervistarlo per sapere e capire da lui perché dovrei leggerlo ... vi va di scoprire insieme a me se quest’anno per la festa del papà ci sarà un libro sul comodino di mio marito?

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D: Credo che prima di tutto ci vogliano le presentazioni! Cosa ti va di raccontarci di Voi prima del libro e quindi prima che tutto avesse inizio?

 

R: Prima del libro c'era una donna che desiderava un figlio, un uomo che l'amava e ... uno scrittore che non scriveva.

Non vivevano nel giardino dell'Eden: erano stressati, lavoravano troppo ed erano molto stanchi.

Vivevano già nel mondo iperveloce e il tempo passava e il bambino non arrivava.

Una coppia di amici aveva adottato un piccolo in Cambogia, una bellissima esperienza; è stato facile chiedere loro informazioni; era il 2007.

 

D: Quando hai scritto il libro a chi pensavi arrivasse? Che aspettative avevi?

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R: Ho scritto il testo per la mia famiglia ma soprattutto per mio figlio. Volevo che la storia rimanesse per lui, al di là di me e di mia moglie. Che fosse sempre disponibile per lui.

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Volevo anche lasciarla per tutti quelli destinati alla Federazione Russa, un paese da conoscere almeno un pochino, un appiglio utile ed “economico” nel mare magnum delle lunghe attese, delle giornate che sembrano “irrisolte” ...

Non avevo particolari aspettative.

Un grande editore avrebbe giovato al testo in termini di promozione e visibilità ma non importa: ho vinto ugualmente un Premio Letterario nazionale a Verbania nel 2014 e due Menzioni di merito in premi internazionali nel 2015 e 2016.

Resta un testo tutto da scoprire.

 

D: Se lo dovessi riscrivere adesso cambieresti qualche parte/capitolo?

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R: Non cambierei una virgola, è un testo fondato sui documenti, un “romanzo documentale”.

 

D: Come pensi il libro possa aiutare le coppie che questo percorso lo stanno iniziando?

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R: L'adozione in Federazione Russa è un percorso molto particolare: tre viaggi obbligatori e l'udienza in Tribunale; distanze e fusi orari “stellari”; lingua e temperature ostiche; una burocrazia onnipotente ed incomprensibile per noi occidentali. Poi ci sono tutte le sfaccettature “tecniche”, sanitarie e legali...La coppia viene messa a “ferro e fuoco”.

Leggere, confrontarsi è sempre una bella prova di realtà e a volte...aiuta.

 

D: Quando leggo un libro così come quando guardo un film penso sempre “e adesso?” Com’è la vita dei personaggi adesso? Cos’è cambiato o come si è evoluta la storia? Se dovessi scrivere un sequel della storia su cosa punteresti?

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R: Ora la vita dei personaggi è bella ma si sono “trasfigurati”: la donna è ora mamma; l'uomo è ora papà e lo scrittore ha scritto (finalmente!).

La storia è in continua evoluzione, ed è ora in “presa diretta”.

La situazione che vive oggi l'adozione internazionale in Italia mi lascia invece senza parole tra grave crisi della CAI, calo vertiginoso delle disponibilità all'adozione internazionale e crisi economica globale fuori controllo.

Vorrei tanto “agire” di più per i bambini che ho soltanto sfiorato...

 

D: E ora la domanda più difficile! Perché vuoi che il tuo libro venga letto?

 

R: Penso che leggere questa storia non sia tempo “perso” e ci aiuti ad interrogarci sul senso e sul valore del nostro essere qui oggi.

 

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Auguro a tutti una Festa del papà che sia nel segno del “rifiorire”e dell'orgoglio e che tutti noi impariamo ogni giorno di più a trasformare il peggio in meglio.

 

Un abbraccio caloroso.

 

Alessandro Berard

Aleksandrovich - Storia di un'adozione 

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