top of page

Adozione e scuola I parte: arrivare preparati all'iscrizione

​

L’iscrizione del figlio   a scuola è un pensiero che i genitori adottivi affrontano ancora prima di conoscere il proprio bambino e iniziare la convivenza con lui.

Ci sono molti passaggi da affrontare prima del primo giorno di scuola, dall’iscrizione al colloquio con gli insegnanti, alla visita alla scuola, prima dell’inizio della frequenza alla festa di benvenuto.

​

L’arrivo del bambino in Italia e il successivo contatto della famiglia con il mondo scuola è sancisce l’inizio del nuovo percorso.

Occorre tuttavia tenere conto sia della storia pregressa del bambino rispetto alle esperienze di vita e al sistema scolastico del Paese di origine, sia l’inizio della conoscenza e convivenza con i genitori.

In questa sede ragionerò sulla fase subito antecedente all’arrivo in Italia, mentre in un altro articolo descriverò l’accesso ai vari sistemi scolastici nel mondo e come questi possano influenzare l’immagine del tempo scuola del bambino adottato.

L’arrivo in Italia del bambino avviene al termine di un percorso di avvicinamento fra lui ed i genitori di cui occorre tenere conto e che devono essere condivisi con gli insegnanti.

Ci può essere stata una convivenza più o meno lunga fra bambino e genitori nel Paese di origine del bambino ( es. Colombia, Brasile, Ucraina ecc.) oppure più viaggi dei genitori nel Paese di origine con intervalli di alcune settimane o mesi e la conoscenza può essere stata solo tramite ore trascorse insieme in isituto o nei pressi, ma senza una convivenza vera e propria (Federazione Russa, Bulgaria ecc.)

L’altro elemento di cui tenere conto al momento dell’iscrizione a scuola è il tempo trascorso con i genitori dal momento dell’ingresso in famiglia.

Tale intervallo di tempo  è determinante per comprendere se il bambino ed i genitori sono già pronti al distacco e a valutare la quantità di ore che può essere tollerata dal bambino.

La scuola rappresenta l’ingresso in società dei figli e spesso coincide di poco anche con il formarsi della famiglia. La scuola è il luogo dell’insegnamento e dell’apprendimento, non solo delle informazioni e delle nozioni ma anche della conoscenza degli altri, sia i pari sia gli adulti.

 Il successo scolastico quindi diventa involontariamente il metro di giudizio anche per l’andamento della buona riuscita o meno dell’adozione.

tuttavia l’equazione buona riuscita scolastica= buona adozione è scorretta, soprattutto dove buona riuscita scolastica è intesa come buoni voti.

Il bambino adottato ha come primo bisogno quello di essere accettato, e accolto senza suscitare stupori.

Ha bisogno di tempo e spazio per essere riconosciuto sia come bambino italiano sia come bambino portatore di alcune diversità e specificità che non devono essere né sottovalutate con affermazioni tipo “ tutti i bambini sono uguali” , né enfatizzate con altre affermazioni quali “ tutti i bambini adottati hanno sempre un sacco di problemi”.

Un buona riuscita scolastica, a mio avviso, corrisponde ad una buona adozione nel momento in cui vede un alunno motivato ad andare a scuola, a stare in relazione con gli altri, a essere curioso del mondo che lo circonda e a desiderare di comprendere gli altri bambini e adulti. I voti sono solo una delle componenti e sicuramente non la più importante.

L’ingresso a scuola quindi va preparato bene, proprio per una buona riuscita che esula dalla mera votazione.

Prima dell’ingresso vero e proprio occorre fare una serie di passi.

​

ISCRIZIONE

​

 Da qualche anno è prevista la possibilità di effettuare l’iscrizione on line. La scuola fornisce le indicazioni per accedere al portale nei tempi e nei modi previsti.

E’ consentita anche in assenza di codice fiscale con codice fiscale provvisorio

Se invece il bambino arriva durante l’anno scolastico, l’iscrizione è consentita presentando la domanda direttamente alla scuola prescelta

ATTENZIONE: adozione nazionale e privacy

In molti casi le adozioni nazionali partono in una situazione di rischio giuridico per il quale occorre evitare la tracciabilità per i minori.

Il Miur prescrive che “stante la particolare situazione, al fine di garantire protezione e riservatezza ai minori, l’iscrizione viene effettuata dalla famiglia affidataria recandosi direttamente presso l’istituzione scolastica prescelta

La scuola prende visione della documentazione ma non la trattiene nel fascicolo del minore. Il Dirigente attesta di averne preso visione dopodiché viene restituita alla famiglia.

I nomi dei bambini vengono trascritti nei registri di classe direttamente con il cognome degli adottanti.

Nelle valutazioni e certificazioni scolastiche deve comparire il cognome degli adottanti. Il dirigente sottoscrive una dichiarazione in cui dà atto che l’identità del minore è corretta.

Questo passaggio è fondamentale e non sempre le scuole sono informate del fatto che i bambini possono/devono essere iscritti con il nome dei genitori adottivi anche se il percorso non è stato ancora completato.

E’ importante quindi condividere le informazioni normative che si hanno, PRIMA  dell’acccesso scolastico dei bambini.

Adozione internazionale

I bambini provenienti dall’estero possono aver svolto un percorso scolastico più o meno lungo e in qualche caso hanno con sé la documentazione che attesta le materie affrontate fino a quel momento, il rendimento del bambino, le materie preferite e gli strumenti utilizzati per permettergli di affrontare le proprie difficoltà. Le famiglie possono condividere le informazioni che riguardano l’iter scolastico del figlio in modo da permettere agli insegnanti di conoscere, anche se in modo superficiale, qualche elemento del passato del bambino.

Per quanto riguarda l’iscrizione vera e propria le scuole sono tenute ad accettare la documentazione in possesso della famiglia anche quando la medesima è in corso di definizione (rilasciata dalla CAI, Paesi d’origine, TM). La scuola chiede anche la documentazione che accerti gli studi fatti (pagelle, attestati ecc.). In mancanza di documentazione la scuola richiede ai genitori le informazioni in loro possesso

​

TEMPI DI INSERIMENTO

​

L’Inserimento può essere procrastinato di alcuni mesi. Approfondirò le tempistiche in un altro articolo.

Dirigente scolastico, Team dei docenti, Famiglia, Servizi pubblici e/o privati concordano le tempistiche effettive di inserimento .

Per valutare la classe si inserimento si procede ad una doppia valutazione: formale e informale

La valutazione informale tiene conto delle osservazioni dei genitori effettuate durante il periodo di convivenza all’estero e al rientro in Italia, del livello di competenze attestato dal Paese di origine.

E’ una valutazione che può cambiare nel tempo in base alle competenze che il bambino acquisisce e alle difficoltà di adattamento che può incontrare.

La valutazione formale invece si svolge tramite colloqui e test che stabiliscono il livello di competenze secondo degli standard oggettivi basati su un campione. La valutazione formale necessita di competenze linguistiche molto buone e non è consigliabile effettuarla a distanza di poco tempo dall’ingresso in famiglia. Risulterebbe frustrante per il bambino e poco predittiva delle sue capacità reali.

Particolare attenzione si pone per i bambini di 5/6 anni.

In questo caso specifico, occorre fare molta attenzione prima di decidere se posticipare l’ingresso alla scuola primaria di un anno per dare tempo al bambino di consolidare determinate conoscenze e recuperare almeno in parte le esperienze di apprendimento e di gioco che gli sono mancate.

Per i genitori anche in questo caso c’è uno strumento molto utile, da condividere con i docenti e i dirigenti se a loro fosse sfuggito:

​

Nota Miur N. 547 del 21.12.2014

​

DEROGA ALL’OBBLIGO SCOLASTICO DI ALUNNI ADOTTATI

​

I Dirigenti scolastici qualora si trovino in presenza di situazioni riguardanti alunni che necessitino di una particolare attenzione, a porre in essere gli strumenti e le più idonee strategie affinché esaminino i singoli casi con accuratezza, confrontandosi laddove necessario, anche con specifiche professionalità di settore e con supporto dei Servizi Territoriali, predisponendo percorsi individualizzati e personalizzati.

Solo a conclusione dell’iter sopra descritto inerenti casi eccezionali e debitamente documentati, e sempre in accordo con la famiglia, il Dirigente Scolastico- sentito il team dei docenti- potrà assumere la decisione, in coerenza  con quanto previsto dall’articolo 114, comma 5 del D.lgs n. 297/1994, di far permanere l’alunno nella scuola dell’infanzia per il tempo strettamente necessario all’acquisizione dei pre requisiti per la scuola primaria, e comunque non superiore ad un anno scolastico, anche attraverso un’attenta e personalizzata progettazione educativa

bottom of page